In teoria,nel momento esatto che il sole tramonta,per una frazione di secondo,si dovrebbe assistere al fenomeno del "raggio verde". Sarà,ma io l'unica roba verde che ho visto,era qualcosa che avevano dei tipi poco più in là. Comunque molto bello,la scarpinata fino a qua merita tutta.
La sera decido di provare il kitesurf,una specie di windsurf,soltanto fatto con una sorta di paracadute invece della classica vela. Ah,se vi capita di farlo,non chiamatelo mai paracadute,ma kite,evitate battute sarcastiche in questo modo. Ci mettiamo d'accordo per il giorno dopo,e tutto gasato me ne vado in giro per il paese. La via che porta alla spiaggia principale,è piena di bancarelle. Qualcuna da anche da mangiare,ma quasi tutte vendono alcolici,cocktail,le solite cose. In spiaggia c'è uno spettacolo di capoeira,che viene fatto praticamente tutte le sere dagli stessi che tengono i corsi durante il giorno. Niente male,ma non c'era molta gente. Per strada trovo Steve Wonder con un po di gente,mi unisco e passiamo una bella serata.
Dieci del mattino,saliamo sul pick-up e andiamo alla spiaggia,venti minuti a ovest di Jeri. Sono l'unico che non ha mai fatto kitesurf in vita sua. Solo una coppia di olandesi sono circa al mio livello,la loro era la terza lezione. Gli istruttori son tutti giovani,chi brasiliano,un francese e una coppia di Roma. Parlano tutti,come minimo,tre lingue,uno addirittura cinque,che invidia. Io mi ritrovo come istruttore una ragazza di San Paolo,che ha lavorato come cameriera a Milano Marittima,e quindi se la cava bene con l'italiano. Non sto a raccontarvi tutta la giornata,essendo la prima (e unica) lezione di kitsurf,la passo prevalentemente a esercitarmi nelle basi,e questo vuol dire che per la prima ora abbondante,il mare lo vedo soltanto dalla spiaggia. Ma a quanto pare imparo in fretta,e prima della fine della prima lezione,riesco ad arrivare al punto di partire da solo,cosa che,mi hanno assicurato,prima della seconda difficilmente succede. Inutile dirlo,non mi sono mosso di un centimetro. Anzi,non ho bevuto mai tanta acqua in vita mia. Ma finita la giornata,ero comunque soddisfatto.
Prima di tornare,la mia istruttrice mi da una dritta che da sola vale una giornata passata a bere acqua e planare a faccia in giù sul mare;un baretto sulla spiaggia faceva una focaccia che era uno spettacolo. Affamato come poche volte gli garantisco che ci sarei andato di corsa. Salito in macchina mi sento urlare dietro "lasciamene una!",e facendogli ok con la mano,partiamo.
Insomma,bella giornata,ma il giorno dopo ero uno straccio....
Il Brasile è pieno di italiani,ma mai avrei immaginato di incontrare qualcuno che conosco. Men che meno una persona della Val d'Aosta che ho conosciuto almeno dieci anni fa all'Isola d'Elba. Eppure me la son trovata qua,che gestisce un bar proprio nella piazza principale da almeno tre anni. Mi racconta le sue vicissitudini,che son state molte,e io le mie,un po meno dai. Ma tutto sommato la vedo bene,e passiamo una serata piacevole,che si conclude all'alba sulla spiaggia insieme a non so quanta altra gente. Alla mattina io,in teoria,avrei avuto un appuntamento per farmi un tatuaggio;mi son svegliato che eran le due,pace. Me lo farò un'altra volta.
Sabato mattina parto,e questa volta niente spiaggia e niente mare. Me ne vado a Ubajara,nell'entroterra,circa 850 metri sul livello del mare,più di Bolzano. Qui si trova il Parque Nacional de Ubajara,famoso (almeno da ste parti) per le grotte e le cascate. Vedremo. Devo passare,però,una notte a Comacina,uno schifo di posto ancora sulla costa,visto che per Ubajara c'è un solo bus al giorno,e io l'ho perso. Chiedo alla stazione per una Posada,e me ne indicano una li vicino. Ci vado,e la trovo davvero molto carina,anche se potenzialmente pericolosa. Nulla di grave per carità,ma il gestore era tanto,ma tanto gay. Pizzetta la sera,partita di calcio alla televisione (ero alla disperazione),e buonanotte....
Alle due prendo il bus,e arrivo a Ubajara intorno alle quattro e mezza. Non trovo un taxi alla stazione manco a morire,allora chiedo all'unico bar in vista. Il tipo è gentilissimo,chiude il bar,e mi accompagna alla piazza,dove se ne trova uno solo. A me basta comunque. Arrivo al Sito do Alemão,e mi innamoro del posto. Le camere sono in piccoli bungalow in mezzo al verde,c'è una pace che è una meraviglia.
Il gestore mi indica un sentiero che porta a un punto panoramico che ,mi dice,da una vista splendida della vallata sottostante. Ed è vero.
Alla sera mi faccio io miei bei venti minuti abbondanti a piedi,e vado al ristorante più vicino,il primo che incontro. La strada è sterrata,pessima e senza illuminazione o quasi,ma mi piace un bel po. Non vi dico che cielo stellato che si vedeva,fantastico.
Peccato solo per la cena,senza dubbio la peggiore da quando son qua. Non perché il ristorante facesse schifo,no,ma perché mi son preso una roba con del pesce,verdura e uova sode intere che non si poteva mangiare. Mamma mia. Me ne son tornato nel bungalow,e ho dormito da dio...
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