venerdì 21 giugno 2013

Il primo giorno a Rio non si scorda mai

Uno si aspetta di arrivare a Rio e trovare sole caldo e quant'altro.Io sono arrivato che pioveva.È durata poco per fortuna,giusto il tragitto tra l'aeroporto e l'Hotel.Trenta minuti abbondanti passati praticamente tutti in coda.Quei trenta minuti tra l'altro mi son serviti per capire qual'e la caratteristica principale degli automobilisti carioca,il clacson.Lo suonano sempre,per qualsiasi cosa e a qualsiasi ora (credetemi,la prima stanza che avevo si affacciava sulla via di nostra sonora de Copacabana,trafficatissima,e la notte mi son svegliato più di una volta).

Arrivo all'hotel finalmente,e sono cotto a puntino.L'unica cosa che ho in mente è fare una bella doccia,cambiarmi e magari fare una pennica di un paio d'ore,giusto per riprendermi un attimino.
Sono tranquillo,l'hotel lo avevo prenotato online,dalle foto sembra carino,nessun problema.Entro.
Non so nemmeno come descriverlo questo"Hotel".Un'infame topaia ci potrebbe stare.Brutto,sporco come pochi,disadorno.Mi guardo intorno smarrito,mentre Marcelo,il proprietario,mi guarda con un'espressione che sembra quasi di scusa.Ero lì lì per andarmene e mandarlo a quel paese,ma dove andare?Decido di restare,butto lo zaino nell'"armadio" (in realtà quattro assi di legno attaccate a un muro) e con un coraggio di cui sono orgoglioso vado a farmi una doccia.Per fortuna il bagno era decente,tutto funzionava e non si aveva l'impressione di essere in una cantina.
Fatto quello che dovevo fare prendo la mia bella Lonely Planet(che sia benedetta)e mi metto a caccia di qualcos'altro.Ne vedo uno carino,mi segno l'indirizzo e ci vado.Tempo un'ora e affitto una stanza a partire dal giorno dopo.Insomma,una notte nella topaia non me la leva nessuno.
Passo il resto della giornata bighellonando per la spiaggia di Copacabana,una caipirinha,mangio un bel piattone di camarao fritti(gamberetti),e mi bevo una birra ascoltando un duo che suona proprio bene.
Ma la stanchezza si fa sentire,mi avvio verso la camera e una volta li crollo.

Il giorno dopo prendo le mie cose,pago,e offro un caffè a Marcelo.Anche se come ristoratore sarebbe da denuncia,si è dimostrato simpatico e gentile.E poi io sono un signore!
Marcelo era piuttosto arrabbiato quella mattina,un turista (danese come poi ho scoperto andando a vedere)ha recensito il suo Hotel nel peggiore dei modi possibili,dicendo ne più ne meno quello che pensavo io tra l'altro.Quando mi ha chiesto come mi ero trovato non ho avuto il coraggio e ho non proprio mentito,ma evitato di dire la verità,ecco.Alla sua richiesta di fare da parte mia una recensione più favorevole ho risposto ovviamente di si,pensando tra me e me "col cavolo che te la faccio la recensione positiva.Non la faccio proprio,e mi devi ancora dire grazie".
Alla fine ci salutiamo,mi augura buon divertimento e io buona fortuna.Ne ha bisogno.

Mi avvio bello bello verso il nuovo Hotel,in una bella zona tranquilla,accogliente e la prima colazione in tavola.

4 commenti:

  1. Cuorrrrre ďoro .....proprio un Signore con Marcelo......

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  2. ma potevi almeno pubblicare una foto dell'armadio!

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  3. In effetti si potevo,ma non ho nemmeno fatto la foto...

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  4. ciao Luca, leggendo ho notato che ti sei già ambientato. Cmq me lo immagino Marcelo... e anche i gamberi fritti!!! Bona pat.

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