Ci son stato benissimo,ma era il momento di andare,volevo vedere quel Brasile che le guide turistiche raramente suggeriscono,fuori dal caos,dai casini.
Sono finito a Itaúnas e credetemi,qua il caos non lo trovate di sicuro.
Il viaggio in pullman è durato in tutto 10 ore,ed è stato anche confortevole tutto sommato.
L'unica pecca se vogliamo è stata l'aria condizionata che potevano tranquillamente tenere spenta.Non è che la notte faccia proprio sto caldo eh,e io con la mia magliettina da fighetto a un certo punto ho cominciato a rimpiangere calze e felpe.
Il pullman,che qua chiamano ônibus,era pieno solo per metà.Quasi tutti i passeggeri erano di una certa età,tranne uno con il figlio,una ragazza e,se permettete,il sottoscritto.Appena si parte si le luci,tutti si mettono comodi,qualcuno cerca già di dormire e alcuni chiacchierano.Uno poco più avanti inizia praticamente subito a russare che è una meraviglia.Io mi metto le mie belle cuffie,mi svacco per bene e guardo Rio andarsene dietro di me.
Passata Sao Mateus si esce per Conceicao da Barra,e poco più che a metà strada c'è la diramazione per Itaúnas,ed è li che io scendo.Non c'è praticamente nulla.Vedo solo una casa con un locale che,per fortuna,sta aprendo.Li vicino un vecchietto sta seduto davanti ai resti di un falò con un bastone in mano.Chissà se ci ha passato la notte davanti a quel fuoco.
Comunque entro nel locale e chiedo informazioni sull'autobus per Itaúnas,e mi dicono che passa di li fra venti minuti.Ne approfitto per ordinare un caffè,che mi portano con dei biscotti che assomigliano ai nostri taralli,almeno come forma.Li assaggio e trovo che hanno un retrogusto che ricorda i nostri cicciopolenta.Caffè e cicciopolenta,la colazione dei campioni.
Quando faccio per pagare mi dicono che il caffè li non si paga.Saperlo prima!
In compenso sono venuto a sapere che ti fanno pagare una sigaretta 75 centesimi,e qualcuno in paese 1 Real.Ebbene si,qua le sigarette le vendono anche sciolte come da noi anni fa.
Arriva l'autobus e metto fuori la mia bella manina altrimenti qua tirano dritto (come si era raccomandato di dirmi l'omino del caffè)e dopo 20 minuti scendo.Mi guardo intorno in cerca di una Pousada e ne trovo una carina da matti proprio davanti a me.Si chiama Pousada Zimbawe (pessimo nome secondo me) e mi danno una camera al secondo piano color verde pisello (pessimo colore secondo me!).
Mi doccio e me ne filo in spiaggia...
Per arrivare alla spiaggia è necessario farsi un chilometro a piedi,passando per le dune di sabbia che sono una caratteristica del posto.Qualcuna,ho letto ma non ancora avuto modo di vedere,arriva anche a ventri metri e passa.Se me ne trovo una davanti ci giro attorno,potete starne certi.
Tutta la costa di Itaúnas fa parte del Parque Estadual de Itaúnas,una riserva naturale che si estende per 25 chilometri,e offre rifugio a bradipi,scimmie,ocelot e sopratutto tartarughe marine,che qua,tra novembre e dicembre,depongono le loro uova sulla spiaggia.Peccato essere arrivato nel momento sbagliato ma pazienza.
Dopo essermi rosolato per benino entro in una delle numerose Barracas che stanno lungo la spiaggia,mangio un boccone,mi faccio una birretta e quando vado per pagare mi sento chiedere;
"Ma sei italiano?"
"Si"
"Ma che ci fai qua?"(avevano capito che ero italiano perché indossavo la mitica maglietta del memorial)
Volevo fargli la stessa domanda ma ho preferito lasciar perdere.Fatto sta che erano una coppia di Milano in visita al figlio che vive qua e che era appena diventato papà.Il figlio tra l'altro gestisce una Pousada dal sobrio nome di Cosa Nostra,tutto dire.Mi invitano alla sera per bere qualcosina e fare quattro chiacchiere,accetto e una volta giunta l'ora mi avvio.Trovo chiuso,non una luce,niente.Giro i tacchi,e mi vado a mangiare una moqueca di gamberetti che era la fine del mondo.
Chiudo la giornata facendo quattro passi per il paese.Le vie non hanno cartelli.Non ci sono strade asfaltate,per non parlare di marciapiedi.Le case per la maggior parte son tutte colorate,a un piano o massimo due.Zero banche.Qualche macchina parcheggiata.Un carro trainato da un cavallo passa poco lontano.Qualche gruppetto qua e la che se la chiacchiera e dei bambini giocano scalzi a calcio per la strada.C'e un profumo nell'aria che sa di buono,di verde.
Si sta proprio bene.